Le prime notizie storiche del territorio risalgono al XVI secolo. Il centro abitato attuale può essere ricondotto al periodo medioevale: faceva parte del Giudicato di Calàri e della curatoria di Sol. Quando venne distrutto il Giudicato di Calàri, a partire dal 1254 divennero possedimenti dei componenti Della Gherardesca. Alcuni anni dopo quando i due rami della famiglia si divisero per motivi politici, Villaperuccio passò al ramo del conte Ugolino. La grandiosa necropoli preistorica di Montessu è la perla di questo piccolo paese del basso Sulcis: situata a circa 250 metri sul livello del mare, si trova sul coronamento di due anfiteatri naturali modellati su rocce vulcaniche. Dalla sua posizione si domina la piana alluvionale formata dal Rio Mannu, ed è costituita da circa quaranta tombe; questo splendido complesso ipogeico risale alla cultura di Ozieri del Neolitico Recente e le sue tombe sono monocellulari e pluricellulari, a camera circolare e a volta curvilinea a forno piuttosto bassa. I defunti venivano collocati in posizione fetale e rannicchiata dopo aver attraversato degli ingressi a finestrella, scavati nella roccia compatta. Le tombe sono inoltre arricchite da simboli decorativi: assai originali sono i bassorilievi di corna e protomi taurine stilizzate, simboleggianti la divinità del Dio Toro. Di grande pregio anche le chiese, quella dedicata alla Beata Vergine del Rosario e quella per Nostra Signora delle Grazie; il culto per la Madre di Dio è fortemente sentito tra queste popolazioni che vivono da secoli seguendo un’economia in prevalenza agropastorale e che si distinguono per una varietà di prodotti agroalimentari assai prelibati. Si parte dalla cultura della lavorazione e della cottura del pane, sino ad arrivare a formaggio, carciofi e olio. Interessante anche l’artigianato locale che si focalizza sulla tessitura di tappeti tradizionali in lana e in lino.