Il nome di Piscinas, come centro abitato, risale ad almeno quattro secoli fa ed ebbe la sua origine dal Rio Piscinas, che proviene dai monti di Santadi e che passa alla sua periferia. Questo paese figura nei documenti d’archivio già a partire dal 1500 anche se sono numerose le testimonianze storiche che evidenziano la presenza dei fenicio-punici grazie alla fortificazione di Pani Loriga al confine con Santadi e Corona Arrubia nel limitrofo centro di Nuxis. Particolare attenzione assumono i resti murari e i frammenti fittili di epoca romana nella località “Cracchera”, chiaramente attribuibili alla presenza di terme e sorgenti. Queste acque termali rappresentano una delle sedici sorgenti nel territorio del Sulcis e ha una temperatura di circa 24°. Le sue acque venivano utilizzate in passato dalla popolazione locale per il primo lavaggio dell’orbace. Quest’operazione veniva definita in sardo “Cracai”, ossia schiacciare i tessuti e da qui l’etimologia della zona. L’acqua di “Sa Crachera” possiede caratteristiche chimico-fisiche particolari con una densità di sali disciolti tra cui bicarbonati, solfati e cloruri, oltre che gas nobili. Sin dall’antichità Piscinas fu dunque un sito strategico e di passaggio, e si rivelò ancora più importante durante le incursioni saracene nel golfo di Palmas. Fu questa pericolosa condizione che indusse i Monaci Benedettini ad abbandonare la piana sulcitana; tuttavia della loro instancabile e silenziosa presenza restano esempi architettonici di rara bellezza come la chiesa della Vergine della Neve. Questo edificio monumentale si è mantenuto altero e intatto nel tempo a guardia delle popolazioni residenti e successivamente attirò l’interesse del casato Salazar, nobili di origini spagnole, che costruirono proprio a Piscinas una villa residenziale, contornata da un ampio giardino. Quest’elegante villa fu progettata dall’architetto Giorgio Asproni con numerosi ambienti e un vasto giardino ricco di essenze arboree rarissime e alberi secolari.